bdsm
Schiavo di una giovane coppia 3
di aipiedi
20.01.2021 |
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"Era, fra l'altro, molto sadica, godeva proprio a umiliarti e farti soffrire..."
Virna era arrabbiata con la signora Cristina che fra l'altro non le rispondeva al telefono. Ma come gli cedeva lo schiavo e quella lo riduceva in tal modo. Anche contro di me la padroncina era irritata.
Intanto nella casa dei due giovani era comparso un efebo ventenne che credo a Virna facesse sangue. Mentre il marito era via spesso, lei si appartava con lui e chissà quante nuove posizioni del Kamasutra provavano. Ero geloso? Ebbene sì. Non sarebbe spettato a me usufruire delle grazie della bella ragazza di cui ero schiavo? Appunto con quel ruolo non avevo nulla a pretendere.
Intanto ero stato affidato a Rosa una buzziocona ultraquarantenne che da anni era domestica nella famiglia di Virna. Rosa era molto autoritaria, avevo un certo timore di lei che avrebbe dovuto fare di me un perfetto servitore dei giovani padroni. Virna mi disse che dovevo ubbidirle ciecamente. Se non lo facevo o sbagliavo poteva punirmi come credeva. Quella stronza di Rosa mi mostrò con un certo piacere gli strumenti di punizione: un classico battipanni una bacchetta, una frusta a non so quante code, una cintura con le borchie.
Mentre con scarsa pazienza mi spiegava alcuni dei miei compiti e ogni tanto severamente mi appioppava dei ceffoni resi più temibili dalla presenza sulla mano sinistra degli
anelli. Ad un certo punto venni chiamato dalla padroncina che era a letto col ragazzino. Mi ordinò di posizionarmi ai loro piedi e di leccarli, con dedizione mi raccomandò, cosa che feci.
Mentre ero all'opera Virna mi ordinò di tacere a suo marito dei suoi intimi rapporti con il giovane schiavo. Glielo assicurai e per premio con i suoi deliziosi piedi mi fece una gradita sega. Venni copiosamente sui piedi. Comandò al pischello di leccare la mia sborra sui suoi piedi, cosa che lui fece senza battere ciglio.
La mia sistemazione nella casa era in una stanzetta senza pretese, piccola, occupata solo dall etto di una piazza e mezza, un comodino con relativa lampada e un armadio a muro.
Quella notte dormivo beato quando sentii un qualcosa che mi spingeva nell'ano e un fiato sul collo. Era Rosa che con un dildo allaccciato alla vita mi penetrava. In così tanti anni di sesso avevo succhiato cazzi, leccato culi di uomini, ma non mi ero mai fatto penetrare e neanche avevo sodomizzato un altro uomo. Qualche padrona a cui piace questa pratica mi ci aveva sottoposto, ma visto il mio scarso interesse per essa, aveva poi rinunciato. Rosa non era il tipo che si adattasse alle tue esigenz;e eri tu che dovevi uniformarti alle sue.
Era,fra l'altro, molto sadica, godeva proprio a umiliarti e farti soffrire. Bastarda! Non smetteva di spingere nel mio culo. Urlavo e mi dimenavo, ma non c'era nulla da fare. Mi ordinò di smettere di strillare, altrimenti mi avrebbe frustato a sangue. ma io non smettevo mi dimenarmi. Allora la virago sospese la sodomizzazione e con la cinghia a borchie prese a frustarmi con violenza sulla schiena. Urlavo come un maiale scannato.
Ecco aprirsi la porta e sopraggiungere Virna che ordinò a Rosa di smettere subito la fustigazione. A malincuore la virago smise. Virna la schiaffeggiò con violenza e poi le diede la mano da baciare. Era una gioia per me che oltre fosse terminato il supplizio vedessi punita la mia aguzzina.
Il giorno doppo seppi dall'efebo che Rosa temporaneamente era stata trasferita come schiava a servire un'altra coppia dominante. Visto il suo ruolo nella casa dei miei padroni non era il caso che fosse lì sottomessa. Rosa era certo una sadica, ma riconosceva l'autorità a lei superiore.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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